Lunghezza: 2 km solo andata. Si torna per la stessa strada
Durata: circa 45 minuti
Dislivello: 60 metri
Quando: noi l’abbiamo fatta d’inverno, deve essere meravigliosa anche d’estate
Come arrivare: Prima di arrivare a Sesto si trova un piccolo paese chiamato Moso: all’arrivo in paese si gira a sinistra, si passano gli impianti di risalita della Croda Rossa fino ad arrivare al termine della strada.
Parcheggio: Piano Fiscalina (3 euro al giorno)
Ristoro: Rifugio Fondovalle
Adatta ai passeggini: sì
La passeggiata. La passeggiata è praticamente pianeggiante e e sviluppa all’inteno di un bosco.
Si imbocca il sentiero 102. La fitta foresta offre ampie e frequenti interruzioni in cui le pareti filigranate di neve cambiano continuamente sembianza. Sarà per questo che il ritorno, lungo la stessa via, sembra una valle diversa. La pendenza è modesta , con il passeggino non c’è alcun problema. Q
Escursione, un po’ troppo. Arrivati al rifugio, è possibile proseguire per altri sentieri l’esplorazione della valle: arriviamo ad un bivio che conduce da un lato al Rifugio Locatelli, il più famoso e forse uno dei più bei rifugi delle Dolomiti, situato ai piedi delle Tre Cime di Lavaredo. Leggiamo i cartelli che riportano un cammino di 3 ore, ma non ci facciamo spaventare, in fondo siamo ottimi camminatori. Purtroppo non siamo attrezzati per una passeggiata molto tecnica: non abbiamo le scarpe adatte, le racchette e nemmeno una adeguata scorta di cibo e acqua. La nostra avventura termina dopo un’ora di scarpinata, spinti dall’entusiasmo di riuscire a scorgere almeno un pezzetto delle Tre Cime. Il sentiero che conduce al Locatelli è impervio, sempre in salita e pieno di crode. Siamo in difficoltà soprattutto in discesa a causa del ghiaccio e scivoliamo più di una volta rischiando di farci male. Il paesaggio merita per il ghiaione alla nostra sinistra e soprattutto per il silenzio assoluto che sembra quasi assordante. Sconsolati facciamo marcia indietro verso il rifugio: siamo sudati fradici e fa freddissimo, inutile allungare il passo per il pericolo di scivolare, per cui il freddo ce lo prendiamo proprio tutto!
Il rifugio Fondovalle. Quando arriviamo al rifugio Fondovalle ci accorgiamo che il sole non illumina la valle e siamo all’ombra e inoltre i posti all’interno del locale sono pochi. Se arrivate all’ora di punta non esitate ad entrare e a prendervi un posto a sedere! Noi abbiamo mangiato sotto il portico: un buon piatto di canederli e gulasch ristora velocemente i nostri animi! Terminiamo il pranzo con un brulè di mele (buonissimo!) che ci riscalda le ossa, quindi ci rimettiamo in marcia direzione albergo.
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