Dove: a Nervesa della Battaglia

Quando: da Aprile ad Ottobre

Consiglio “Quando”: arrivate la mattina, sulle 10.00, per prenotare il cibo. Arrivando dopo mezzogiorno si rischia di avere fino a 150 persone davanti!

Consiglio “abbigliamento”: vestitevi supersportivi con delle scarpe un po’ vecchie. Il terreno è molto polveroso e conviene essere belli comodi per salire e scendere dalle giostre

Costo: il parco giochi è gratuito, l’osteria è a prezzi davvero accessibili

Sito ufficiale: Link

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Il Parco Giochi

Se cercate un luogo magico ed unico nel suo genere, dove passare una giornata con la vostra famiglia, questo è il posto giusto!
Immerso nel verde, lontano dai rumori cittadini e dallo stress di tutti i giorni.

E’ un parco di altri tempi: giostre meccaniche, da spingere, dagli scivoli al bob, tutte create e realizzate in 50 anni da un signore oggi 81enne. Il parco è immerso in un boschetto di alberi nel quale ripararsi dalla calura.
L’ingresso al parco è gratuito e ci si può stare delle ore senza aver fatto tutte le giostre/attrazioni.

Il parco è veramente grande ed è bellissimo il fatto che anche gli adulti possano salire su ogni gioco! Un luogo senza tempo dove si può tornare bambini….. e dove i bimbi, anche i più piccoli, se la spassano!

Giostre per i bimbi più piccoli:

• il girello
• lo scaldaculo
• le catenelle
• scivolo a 3 corsie
• dondolo
• slittino
• rulliera curva
• tappeto elastico
• i campanacci

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L’osteria

Premettiamo che non ci sono spazi chiusi, ma tutto è coperto da una struttura simile a quella dei capannoni della sagra. C’è anche una parte all’aperto, all’ombra degli alberi.

La cucina è semplice, i prezzi alla portata di tutti. Il nostro piatto preferito è l’hamburger (ne danno due!), a cinque euro. Ci sono altri piatti alla griglia (pollo, bistecca), panini imbottiti fatti sul momento,  formaggio cotto, polenta e baccalà.

Il servizio è self-service: è importante arrivare non dopo le 11:30 per prendere il biglietto alla cassa. Quando siamo arrivati noi avevamo 30 numeri davanti e in circa mezz’ora di coda ce la siamo cavata. (tenete conto che quando siamo andati via c’erano 150 numeri in coda)